Confindustria Emilia Centro si ristruttura per filiere
Non sono più i settori e i distretti, bensì le filiere, lo scheletro dell’industria emiliano-romagnola. Ne prende atto Confindustria Emilia Centro che si riorganizza appunto sulla base delle 20 più importanti filiere bolognesi, modenesi e ferraresi. Per ciascuna, una “carta d’identità” che le circoscrive, un presidente che le rappresenta, una segreteria, 35 delegati. E un’istantanea su caratteristiche, performances, peso specifico rispetto all’universo industriale italiano scattata dall’«Osservatorio di filiera» realizzato con la consulenza di Crif su un database di oltre 4 milioni di società con fatturati superiori ai 100 mila euro. Come spiega il presidente Alberto Vacchi, cambia la governance interna con l’obiettivo di ricalibrare attività, progetti, servizi su misura della nuova realtà; ma «cambiano anche gli strumenti di lettura del tessuto produttivo».