Nuove trivelle, ricorsi respinti ma a Cattolica il M5S non molla

Via libera alla prosecuzione delle trivellazioni e alla costruzione di nuove piattaforme per la ricerca di gas e idrocarburi nel mare Adriatico. Il Consiglio di Stato ha infatti bocciato i ricorsi presentati in appello dalle Regioni Puglia e Abruzzo con i quali i due enti si opponevano alla realizzazione di nuovi siti di estrazione. La sentenza riguarda l’intera costa adriatica, per un totale di 30.000 km quadrati, e quindi anche il tratto di mare su cui si affaccia la Romagna, dove il Comune di Cattolica ha presentato ricorso al Tar contro il parere favorevole rilasciato dal ministero dell’Ambiente alla costruzione della piattaforma «Bianca e Luisella». A fine novembre del 2017 il ministero dell’Ambiente aveva infatti rilasciato la concessione per la realizzazione di un progetto presentato da Eni nel 2013, che prevede la costruzione di una piattaforma (la Bianca e Luisella) con conseguente perforazione e messa in produzione di 8 nuovi pozzi e tre condotte sottomarine. La costruzione della maxi struttura sarebbe prevista nel tratto di mare che collega la costa romagnola e quella marchigiana, tra i comuni di Cattolica e Gabicce Mare. Il ricorso risale alla fine dello scorso mese e malgrado la sentenza del Consiglio di Stato l’amministrazione locale pentastellata non è intenzionata a fare alcun passo indietro.