Scatta la nuova legge urbanistica meno costruzioni ma iter più snelli

L’Emilia-Romagna ha una nuova legge urbanistica, che nelle promesse del presidente Stefano Bonaccini rappresenterà «una svolta storica», con l’obiettivo di far diminuire il consumo di suolo, abbattere le attuali previsioni urbanistiche di espansione, sostenere i progetti di rigenerazione e semplificare le procedure dei Comuni. Un provvedimento però discusso e criticato fin dalla sua presentazione e che, nonostante un lungo iter di confronto, ha portato una spaccatura in maggioranza tra Pd e sinistra: la legge è passata con i soli voti favorevoli dei dem e i no di M5S, Lega Nord e soprattutto Sinistra italiana, Gruppo misto-Mdp e l’Altra Emilia-Romagna (quest’ultima fuori dalla maggioranza). Forza Italia si è invece astenuta, assente Fratelli d’Italia. La legge è in vigore dall’1 gennaio e adesso i Comuni (che si doteranno di uffici di piano per adottare le novità) avranno tre anni di tempo per avviare i procedimenti di approvazione e due anni per concluderli: scopo della legge è abbattere del 60% le attuali previsioni urbanistiche e imporre che il consumo di suolo in ogni Comune non superi il 3% del territorio urbanizzato, finora era l’11%. Il provvedimento è stato accolto con soddisfazione dalle associazioni industriali, dal mondo cooperativo e dai primi cittadini delle principali città della regione.