Commercio, costruzioni e agricoltura, calano le imprese attive in regione

Calano, nei primi tre mesi del 2018, le imprese attive in Emilia-Romagna. Il numero delle aziende è arretrato dello 0,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: a fine marzo, erano 402.468, 2.706 in meno rispetto al 2017. È quanto emerge dai dato dell’ufficio studi di Unioncamere Emilia-Romagna. Tra i diversi settori, si sono ridotte di 1.188 unità (-1,3%) le imprese del commercio; di 988 unità (-1,7%) dell’agricoltura; di 816 unità (-1,2%) delle costrizioni e di 641 unità (-1,5%) dell’industria manifatturiera. Positivo il comparto dei servizi: l’aggregato noleggio-agenzie di viaggio-supporto alle imprese sale di 407 unità (+3,5%); le attività professionali, scientifiche e tecniche di 264 unità (+1,7%); i servizi di alloggio e ristorazione di 167 unità, (+0,6%); i servizi alla persona di 221 unità (+1,5%). Quanto alla forma giuridica in crescita le società di capitali (+1.918 unità, +2,2%) mentre calano ditte individuali (-2.607 unità, -1,2%) e società di persone (-1914 unità, -2,4%).

Altre tre aziende emiliane entrano nel progetto elite

Sono tre le aziende emiliano-romagnole entrate nel progetto Elite di Borsa Italiana con l’ultima infornata di 50 società che si aggiungo alle quasi 800 già iscritte in tutta Europa. Si tratta della bolognese Effer, specializzata in ingegneria industriale, e delle reggiane Motor Powers Company (sistemi di trasmissione di potenza), e Netidea Webranking (software e servizi informatici). Il progetto Elite è un percorso formativo che ha come obiettivo preparare le aziende ad affrontare le sfide finanziarie globali e il mercato dei capitali.

Imprenditori in cordata per l’aeroporto di Forlì

«La cordata di imprenditori romagnoli che aveva manifestato interesse nei confronti del rilancio dell’Aeroporto Ridolfi di Forlì ha presentato la domanda di partecipazione al bando indetto da Enac». Lo annunciano gli stessi imprenditori in un comunicato. È loro, infatti, l’unica offerta arrivata nell’ambito del bando di gestione trentennale emesso dall’Enac per riaprire lo scalo chiuso da cinque anni. Quelli maggiormente coinvolti nel progetto sono Ettore Sansavini (gruppo sanitario privato Villa Maria) e Giuseppe Silvestrini (Unieuro). Insieme a loro, anche alcune importanti realtà imprenditoriali del territorio come Cmc, Orogel, Ponzi, Cittadini dell’Ordine, oltre a Orienta Partners che è anche stata ideatrice del progetto di rilancio dell’Aeroporto Ridolfi di Forlì.

Calzaturificio Cinti all’asta, entro il 9 maggio le offerte

Le calzature Cinti sono in vendita. Lo storico gruppo bolognese, nato nel 1952 in una piccola bottega cittadina e oggi brand del fast fashion calzaturiero è in cerca di un nuovo proprietario che rilevi la sua attività e le sue griffe. A più di un anno e mezzo dall’entrata in vigore dell’amministrazione straordinaria sotto la guida del commissario straordinario Fulvio Cociani, l’azienda – oggi TB Holding Srl, titolare dei marchi Cinti e Blocco 31 – è stata risanata: il fatturato atteso è di 21 milioni di euro e conta su una rete di vendita di 39 negozi, di cui 34 in gestione diretta e cinque in franchising. I dipendenti sono circa 180, di cui circa la metà assunti a tempo determinato. Il 26 marzo 2018 si è aperta ufficialmente la gara con evidenza pubblica per la vendita del ramo d’azienda: le offerte da parte di potenziali acquirenti possono essere presentate entro le ore 12 del 9 maggio 2018, il valore stimato si aggira attorno ai 6 milioni di euro .

People Mover pronto al 90%, debutto fissato per marzo 2019

È già stato realizzato quasi il 90% del People Mover, la monorotaia che in sette minuti e mezzo collegherà stazione e aeroporto di Bologna. Le opere tra lo scalo e il Lazzaretto – dove sorge la stazione intermedia nella quale le navette si incroceranno e che ospita il centro di controllo – sono state completate ed in questa prima tratta si stanno svolgendo i test sui veicoli. L’entrata in servizio per il pubblico è attesa per il 16 marzo 2019. L’avanzamento e la road map dell’ultimo anno è stata presentata alla stampa da Rita Finzi, Presidente della Società di Progetto Marconi Express, insieme all’assessore ai trasporti della Regione Emilia-Romagna, Raffaele Donini e dalla sua omologa bolognese, Irene Priolo. «I cantieri stanno procedendo bene – ha detto Donini – Avevamo detto che il cantiere sarebbe stato una casa di vetro e per questo siamo qui. Speriamo di fare il viaggio inaugurale insieme tra un anno». Tengono banco le polemiche per il costo del biglietto per la tratta: 8,5 euro.

Rinnovo al vertice per Credem e Bper

Lucio Igino Zanon di Valgiurata è il nuovo presidente di Credem in sostituzione di Giorgio Ferrari. Un altro Ferrari, Pietro, presidente di Confindustria Emilia-Romagna, è stato eletto invece presidente di Bper Banca al posto di Luigi Odorici. Le due nomine sono giunte al termine delle rispettive assemblee che hanno approvato i bilanci 2017 e rinnovato i consigli di amministrazione. Per la banca reggiana controllata dalla famiglia Maramotti gli amministratori eletti sono: Claudia Alfieri, Riccardo Bruno, Enrico Corradi, Giorgio Ferrari, Giorgia Fontanesi, Luigi Maramotti, Alessandro Merli, Ernestina Morstofolini, Benedetto Giovanni Maria Renda, Paola Schwizer, Giovanni Viani, Lucio Igino Zanon di Valgiurata. Per Bper Banca: Alessandro Vandelli, Riccardo Barbieri, Massimo Belcredi, Mara Bernardini, Luciano Filippo Camagni, Giuseppe Capponcelli, Pietro Ferrari, Elisabetta Gualandri, Ornella Moro, Mario Noera, Rossella Schiavini, Valeria Venturelli, Roberta Marracino, Alessandro Foti e Marisa Pappalardo.

Polimi, Unibo e Fondazione Golinelli puntano su big data e industria 4.0

Politecnico di Milano, Università di Bologna e Fondazione Golinelli investono su big data e industria 4.0. Dopo l’avvio l’anno scorso della prima scuola in Italia di dottorato in Data Science and Computation, prende il via il consorzio tra le due Università e Fondazione Golinelli per diventare punto di riferimento in Italia per la ricerca nel campo di Big Data e Data Science. Sono 16 le borse disponibili per il secondo anno della scuola di dottorato, i cui ricercatori vengono impegnati in un percorso quadriennale. Le selezioni a luglio, mentre il corso comincerà in autunno. Il progetto ha il sostegno dell’Istituto nazionale di fisica nucleare e l’Istituto italiano di tecnologia, di imprese private come Crif (azienda specializzata in sistemi di informazioni creditizie), il colosso dell’e-commerce Ynap, Cineca, il Centro di riferimento oncologico di Aviano e Alfasigma. Il collegio dei docenti raggiungerà le 22 unità e sarà creato uno Steering commitee dei fondatori all’Opificio Golinelli di Bologna.

Un 2017 da record per gli yacht Ferretti

Il gruppo Ferretti, produttore di yacht con origini bolognesi e successivamente passato a proprietà cinese, ha chiuso il 2017 con un utile di 24 milioni di euro (+71% rispetto al 2015), una produzione pari a 623milioni (+23% dal 2015), ebitda di 59 milioni (+11% rispetto al 2016). Lo ha reso noto l’avvocato Alberto Galassi, in una conferenza stampa a Garage Italia, il progetto milanese di Lapo Elkann. «Il 2017 è stato l’anno dei record», ha detto Galassi, precisando che in tre anni sono stati investiti 91 milioni di euro, per complessivi 30 nuovi modelli.

Bologna, export e meccanica mettono il turbo alla ripresa

I vari comparti dell’economia del territorio bolognese sono cresciuti, nel 2017, del 2% rispetto all’anno precedente che aveva fatto segnare dati incerti. A trainare la ripresa è la manifattura, in particolare il settore metalmeccanico. Lo rileva un’analisi della Camera di Commercio di Bologna. Gran parte del merito è dovuto alla ripresa degli ordini, cresciuti di oltre il 3% nell’anno, aumento di 4 volte superiore rispetto a quello registrato nel 2016, che hanno fatto ripartire la produzione con la stessa intensità, +3,2%, ed incrementare il fatturato a +4,1%. Sono andate bene soprattutto le vendite all’estero aumentate del 4,5%. Risultati positivi anche per artigianato (+2%) e cooperative (+1,6%). Le imprese metalmeccaniche sono quelle che hanno raggiunto i risultati migliori aumentando di quasi il 6% il fatturato, di oltre il 4% gli ordini.

Minarelli, dopo i tagli riassunti 15 lavoratori

Prima i licenziamenti, a Lippo di Calderara, motivati dall’azienda con la crisi del mercato degli scooter. Ora la riassunzione di una quindicina degli stessi lavoratori lasciati a casa, per la difficoltà a evadere le commesse presenti nel portafoglio ordini. Succede – scrivono congiuntamente la Fiom-Cgil e la Fim-cisl di Bologna – alla Motori Minarelli, società del gruppo Yamaha. Alla fine dello scorso anno, osservano i sindacati, la Motori Minarelli, «dopo una vertenza durata oltre tre mesi e dopo 6.000 ore di sciopero, ha licenziato 58» dipendenti che hanno accettato di uscire dall’azienda a fronte di un importante incentivo economico di 75.000 euro» a causa, secondo la società della «crisi del mercato». Ora, viene argomentato, «a soli 3 mesi dalla consegna delle lettere di licenziamento» l’azienda sta «richiamando una parte di quegli stessi lavoratori, proponendo un contratto a tempo determinato per 4 mesi, perché non riesce ad evadere le commesse. A volte la realtà supera la fantasia».