Super bonus da 5 mila euro per i dipendenti del Cavallino

Per la prima volta nella storia della Ferrari, i lavoratori riceveranno un premio di competitività che supera i 5.000 euro. Ne ha dato notizia la Fim-Cisl Emilia Centrale al termine dell’incontro dell’osservatorio Ferrari, che ha analizzato gli indicatori previsti dal contratto aziendale firmato il 22 giugno da Fim, Uilm, Fismic e in base ai quali si calcola il premio. «La direzione aziendale – ha detto il segretario locale della Fim Giorgio Uriti – ci ha comunicato che l’anno scorso la Ferrari ha avuto un ottimo andamento produttivo, qualitativo e di redditività. Sono state consegnate alla rete di vendita 8.014 vetture, cui corrisponde un premio di 2.214 euro. L’indicatore di margine operativo (880 milioni di euro) dà diritto a un premio di 2.350 euro. La somma di questi due premi (4.564 euro) viene moltiplicata per il parametro riferito alla qualità (per il 2016 pari a 1,057). Al totale del premio, 4.824 euro, si aggiunge un 5% spettante ai lavoratori che l’anno scorso non hanno fatto assenze (oltre il 40% dei circa 3.000 dipendenti). È così che si arriva a 5.065,35 euro, il premio di competitività più alto nella storia della Ferrari e che negli anni continua a incrementarsi». Intanto L’assemblea degli azionisti ha approvato il bilancio 2016 e la distribuzione di un dividendo di 0,635 euro per azione ordinaria, per un totale di circa 120 milioni.

Granarolo fa rotta sugli Usa dazi di Trump permettendo

Granarolo si scontra con le politiche protezioniste del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. «Ci stiamo concentrando sull’apertura di un nuovo sito produttivo negli Usa, per produrre formaggi freschi e farne anche una piattaforma per importare prodotti italiani. Sui tempi di realizzazione dipende molto da quello che succede nei prossimi mesi, procediamo con un po’ di prudenza», ha dichiarato il presidente Gianpiero Calzolari a margine di Cibus Connect. «Speriamo che la minaccia dei dazi si allontani» aggiunge Calzolari. L’obiettivo è far crescere la quota dell’export sul fatturato dall’attuale 25% al 40% nel 2019 «ovviamente con una dinamica di crescita del fatturato, portandolo dagli attuali 1,2 miliardi a 1,5-1,6 miliardi».

Banca Bologna, utili record e nozze con Cassa Centrale

Si è chiuso con un utile di 3,2 milioni di euro, l’esercizio 2016 della Banca di Bologna. È quanto ha annunciato l’istituto di credito emiliano, secondo cui si tratta del miglior risultato dal 2010. Le masse amministrate ammontano a oltre 2,3 miliardi di euro, la raccolta diretta cresce dell’1% e del 7,7% la raccolta gestita. L’incremento delle erogazione di nuovi prestiti in favore di imprese e privati è stato del 25%. Il credito deteriorato è risultato in calo del 27% nella componente netta mentre il dato relativo all’incidenza del credito deteriorato sul credito complessivo si è collocato al 15,4. Guardando al futuro, argomenta nella nota il direttore generale della Banca di Bologna, Enzo Mengoli, «affronteremo il percorso che abbiamo di fronte con grande entusiasmo, sicuri del progetto messo in campo da Cassa Centrale Banca».

Eni scommette su Ravenna «Ma si può fare molto di più»

Eni ha annunciato investimenti per 2 miliardi di euro, nei prossimi quattro anni, nelle attività diestrazione di gas nel distretto centro-settentrionale. «Il distretto Eni di Ravenna _ ha detto Antonio Vella, Chief upstream officer di Eni _  è in grado di fare molto di più. Se vogliamo investire su un ciclo integrato, non c’è al mondo posto migliore di Ravenna». Eni prevede di portare la produzione dai 52,5 barili equivalenti al giorno del 2016 a 52,9 nel 2020, ma lo scenario massimo arriva a 120, pari a 15 milioni di metri cubi al giorno. Il programma prevede «un ridottissimo impatto sull’ambiente grazie all’utilizzo prevalente di impianti e strutture esistenti». I nuovi pozzi saranno tre nel 2017, quattro all’anno nel periodo 2018-2020. E nell’ultimo anno del piano è prevista l’attivazione di una nuova piattaforma. Una parte del piano di investimenti riguarda la dismissione di impianti «non più funzionali nel piano di rilancio»: nei quattro anni è prevista la chiusura di 23 pozzi on shore, 29 offshore e tre teste di pozzo, oltre a sei strutture monotubolari, un cluster e tre piattaforme.

Caab, sesto utile consecutivo aspettando i milioni di Fico

Sesta chiusura consecutiva in attivo per il bilancio del Caab. Il Centro agroalimentare di Bologna ha terminato il 2016 con un utile netto di 400 mila euro. Tre milioni gli utili netti dal 2011, che hanno permesso al Caab di versare nelle casse del Comune (che detiene l’80% delle quote) 1,.3 milioni. «È un dato in controtendenza rispetto agli altri centri agroalimentari italiani _ ha spiegato il presidente del Caab Andrea Segrè _ che nello stesso periodo hanno fatto registrare rilevanti perdite». Questo in un anno complesso, in cui è stata inaugurata la nuova area di mercato da oltre 50.000 metri quadrati e in attesa dell’apertura del parco agroalimentare Fico, da cui si aspettano, stando a quanto dichiarato dall’assessore comunale al Bilancio Davide Conte, un milione e mezzo di dividendi all’anno.

Hera investirà 2,5 miliardi in tecnologia e ambiente

Innovazione e sostenibilità: sono i punti principali del piano industriale 2020 di Hera, presentato ai sindaci dell’area metropolitana bolognese dal presidente Tomaso Tommasi di Vignano e dall’amministratore delegato Stefano Venier. Il piano proietta al 2020 un margine operativo lordo di 1,08 miliardi di euro. Gli investimenti arriveranno a quasi 2,5 miliardi con una prevalenza sulla filiera delle reti (70%). Nel frattempo i fondi che fanno riferimento ad Assogestioni si sono candidati per la prima volta ad entrare nel consiglio di amministrazione di Hera, strappando tre posti sui quattro disponibili per i soci minori, scalzando le Fondazioni, che, assieme ad altri piccoli azionisti, hanno ottenuto un solo rappresentante.

Per l’economia regionale un 2016 da locomotiva

L’economia dell’Emilia-Romagna ha vissuto un 2016 positivo, secondo l’indagine congiunturale sul quarto trimestre e sull’anno scorso, realizzata da Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e Intesa San Paolo. Si parte dal Pil, che ha registrato un +1,4% rispetto al 2015, con una previsione di crescita dell’1,1% per il 2017. Cresce anche la produzione (+1,5%, stesso risultato del 2015), e segno positivo anche per il fatturato (+1,5%), anche se leggermente in calo rispetto all’anno precedente (+1,8%). Numeri contrastanti invece per quanto riguarda l’occupazione: stando ai dati Istat, in Emilia-Romagna nel 2016 si sono perse 3.800 unità (-0,7%). Lieve aumento anche per l’export regionale, frenato dalle tensioni del commercio mondiale: le esportazioni sono ammontate a 54 miliardi e 761 milioni di euro (+1,3% rispetto al 2015 e in linea col +1,2% nazionale). Per Prometeia invece, nel 2017 l’economia regionale dovrebbe registrare una crescita reale dell’1,8%.

Cierrebi e Nuovo Stadio, asse Maccaferri-Saputo

Un asse tra il Bologna di Joey Saputo e il gruppo di Gaetano Maccaferri per ristrutturare il Dall’Ara e, soprattutto, dare vita al maxi progetto edilizio dei Prati di Caprara e del centro sportivo Cierrebi di via Marzabotto, le aree compensative per lo stadio rossoblù dove sorgeranno servizi, attività commerciali e parcheggi. Per quanto riguarda il Cierrebi, struttura di proprietà di Carisbo (Maccaferri ha già presentato un’offerta da 3,2 milioni di euro) sarà smembrata. Una parte sarà demolita e ospiterà un supermercato, l’altra andrà al Comune che vorrebbe realizzare una cittadella dello sport per ospitare associazioni e società che hanno sede al Dall’Ara e dovranno lasciarlo a causa del restyling. In merito al progetto del nuovo stadio, da una lettera di Saputo al Comune e al fondo pubblico Invimit (che possiede i Prati di Caprara per conto del ministero dell’Economia) è emersa la volontà di rivoluzionare la viabilità della zona.

Cosmoprof, numeri record e sbarco nei paesi del Golfo

L’edizione numero 50 di Cosmoprof ha confermato la leadership dell’unica fiera italiana di settore veramente internazionale, con le sue diramazioni in Asia e in Nord America. Sono stati oltre 250.000 i visitatori provenienti da 150 Paesi, record di presenze internazionali, con il 16% in più di operatori stranieri, rispetto all’edizione dello scorso anno. 2.677 le aziende espositrici da 69 Paesi. Questa edizione ha segnato l’inizio del nuovo network internazionale con Iran Beauty e Clean, principale manifestazione per il settore nell’area del Golfo e del Medio Oriente (a Teheran dal 25 aprile). A settembre altra collaborazione al via con la Colombia.

Alpha mette in vendita Caffitaly. Il suo 63% vale mezzo miliardo

Il caffè in capsule di Caffitaly è in vendita per mezzo miliardo di euro. Il fondo di private equity Alpha ha intenzione di cedere la sua quota, acquistata nel 2013 paria al 63%; il restante fa capo al management. Alpha ha incaricato la banca Lazard di organizzare l’asta per la cessione. Caffitaly, che nel 2016 ha fatturato 141 milioni di euro, impiega circa 350 dipendenti in Italia ed esporta in oltre 70 Paesi. Tra i fondatori (l’azienda nacque nel 2004) c’è Giovanni Zaccanti, già fondatore della Saeco.