Carife a BPER Banca. Prezzo: un euro

Bper ha acquistato Nuova Carife al costo simbolico di un euro. Il gruppo bancario modenese ha perfezionato l’acquisizione del 100% del capitale di Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara dal Fondo Nazionale di Risoluzione. Il closing dell’operazione è stato effettuato grazie alle condizioni sospensive alle quali l’esecuzione del contratto di acquisto era subordinato. Dopo aver ottenuto le autorizzazioni necessarie e il nulla osta da parte di tutte le autorità competenti, infatti, il Fondo Nazionale di Risoluzione ha perfezionato il previsto aumento di capitale di Nuova Carife per un importo complessivo di  290 milioni di euro. Immediatamente dopo il closing si è tenuta l’assemblea dei soci di Nuova Carife che ha proceduto, tra l’altro, in sede ordinaria, a nominare il nuovo Consiglio di Amministrazione designato da Bper Banca e il Collegio Sindacale. Adesso  le 96 filiali della Nuova Carife verranno dimezzate. Metà entreranno a far parte del gruppo Bper a tutti gli effetti e l’altra metà è destinata alla definitiva chiusura. Dal 20 novembre la banca ferrarese scomparirà come nome, simbolo e anche una buona parte della sua nutrita rete di sportelli abbasserà le serrande.

a cura di Mauro Giordano

Cariparma alla romagnola con Carim e Cassa Cesena

Cariparma Crédit Agricole salva le casse di risparmio di Rimini, Cesena e San Miniato. I tre istituti eviteranno il fallimento grazie all’intervento del Fondo interbancario di tutela dei depositi  e di Cariparma: come condizione necessaria da parte di quest’ultima era stata posta la pulizia dei complessivi 1,3 miliardi di crediti deteriorati netti. Secondo il progetto di salvataggio, il Fondo da una parte si accollerà la tranche junior dei crediti deteriorati, per poco più di 200 milioni, dall’altra parteciperà all’aumento di capitale delle casse di San Miniato e Rimini che, altrimenti, rischiano di scendere a livelli patrimoniali da allarme. In questi due tipi di operazione, il Fondo investirà gran parte dei 795 milioni che ha a disposizione. Senza dimenticare che 280 milioni li ha già impiegati nell’aumento di capitale della cassa di Cesena, che controlla al 95%. Da un punto di vista formale, quindi, Crédit Agricole – che offre 130 milioni – acquisirà le tre casse dal Fondo Interbancario.

a cura di Mauro Giordano

Benetton con Atlantia, socio forte in aeroporto

Atlantia, che gestisce gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino in Italia e i tre aeroporti di Nizza, Cannes-Mandelieu e Saint Tropez in Francia, ha rilevato il 29,38% del capitale di Aeroporto Guglielmo Marconi SpA, società quotata in borsa e concessionaria della gestione dell’aeroporto di Bologna. In particolare Atlantia acquisirà da Italian Airports l’11,53% del capitale a 15,50 per azione per un totale di 64,6 milioni e da San Lazzaro Investments Spain il 17,85% a 15,50 per azione per un totale di 99,9 milioni. L’investimento complessivo per Atlantia è quindi pari a 164,5 milioni. Atlantia sottolinea che gli accordi prevedono un meccanismo di integrazione parziale del prezzo qualora entro 18 mesi venisse promossa dal gruppo un’offerta pubblica di acquisto o scambio sul titolo ad un prezzo superiore a quello riconosciuto in data odierna, «eventualità attualmente non allo studio», ha precisato la società. L’aeroporto di Bologna è il sesto in Italia in termini di traffico passeggeri, pari a 7,7 milioni nel 2016. L’amministratore delegato di Atlantia Giovanni Castellucci ha spiegato che l’operazione «ha natura prettamente finanziaria

a cura di Mauro Giordano

Vendita Ducati

Vendere o non vendere? Questo è il dilemma che per tutta l’estate ha tenuto banco in casa Ducati. Per settimane la voce più insistente è stata quella di una cessione da parte di Volkswagen a uno dei molti pretendenti; tra i nomi anche quelli del fondo Investindustrial di Andrea Bonomi e di Edizione della famiglia Benetton. Una dismissione dal valore di 1,5 miliardi di euro. Ma le resistenze interne dei sindacati hanno fatto ingranare la retromarcia all’operazione. O almeno così sembra. Recentemente Volkswagen ha annunciato un forte investimento su Ducati e Lamborghini con la costruzione di un magazzino di circa 30.000 metri quadrati destinato ad ospitare la logistica per i ricambi, gli accessori e tutto l’abbigliamento brandizzato delle due case motoristiche. Occuperà fra le settantina e le cento persone, ma non dipendenti delle due aziende.

a cura di Mauro Giordano

Acetum, numero uno del balsamico, va agli inglesi di Associated Food

Acetum spa, l’azienda leader nella produzione e distribuzione di Aceto Balsamico di Modena passerà sotto il controllo della britannica Associated British Foods, quotata al London Stock Exchange. Lo ha annunciato Clessidra sgr azionista di riferimento della società dal luglio 2015, quando aveva acquistato l’80% del capitale di Acetum, con il restante 20% che era rimasto ai due soci fondatori Cesare Mazzetti e Marco Bombarda. Acetum, con sede a Cavezzo (Modena), è il maggiore produttore di aceto balsamico di Modena IGP, con due importanti marchi: Fini e Mazzetti l’Originale. È anche specializzata nella fornitura di prodotti private label per i principali gruppi di grande distribuzione internazionale. Associated British Foods è un gruppo internazionale con interessi diversificati nell’industria alimentare, delle materie prime e della vendita al dettaglio con un fatturato di 13,4 miliardi di sterline e 130 mila dipendenti in 50 paesi diversi.

a cura di Mauro Giordano

Confindustria Emilia-Romagna: Pietro Ferrari eletto presidente

Cambio della guardia in Confindustria Emilia-Romagna: dopo Maurizio Marchesini arriva, eletto all’unanimità, Pietro Ferrari. Modenese, classe 1955, ingegnere e presidente della Ing. Ferrari Spa, che proprio quest’anno compie cento anni di storia, Ferrari è stato vicepresidente dell’associazione regionale degli industriali dal 2002 al 2008  e presidente di Confindustria Modena dallo 2008 al 2014i. «Abbiamo sempre creduto nella regione, abbiamo visto come si fa impresa, abbiamo superato il momento del terremoto, in cui abbiamo cercato di capire cos’è il valore dell’impresa», sono state le prime parole di Ferrari da presidente degli industriali emiliano-romagnoli, a cui ha fatto seguire l’annuncio degli obiettivi: «Consolidare il rapporto con la regione e aumentare se possibile gli investimenti per creare l’occupazione indispensabile per la crescita di tutto il sistema». Infine, un monito: «La crisi non è ancora superata, una parte delle aziende dell’Emilia-Romagna, e non solo, è ancora in difficoltà».

a cura di Mauro Giordano

Confindustria Emilia-Romagna: Pietro Ferrari eletto presidente

Cambio della guardia in Confindustria Emilia-Romagna: dopo Maurizio Marchesini arriva, eletto all’unanimità, Pietro Ferrari. Modenese, classe 1955, ingegnere e presidente della Ing. Ferrari Spa, che proprio quest’anno compie cento anni di storia, Ferrari è stato vicepresidente dell’associazione regionale degli industriali dal 2002 al 2008  e presidente di Confindustria Modena dallo 2008 al 2014. «Abbiamo sempre creduto nella regione, abbiamo visto come si fa impresa, abbiamo superato il momento del terremoto, in cui abbiamo cercato di capire cos’è il valore dell’impresa», sono state le prime parole di Ferrari da presidente degli industriali emiliano-romagnoli, a cui ha fatto seguire l’annuncio degli obiettivi: «Consolidare il rapporto con la regione e aumentare se possibile gli investimenti per creare l’occupazione indispensabile per la crescita di tutto il sistema». Infine, un monito: «La crisi non è ancora superata, una parte delle aziende dell’Emilia-Romagna, e non solo, è ancora in difficoltà».

a cura di Mauro Giordano

La Fiera di Bologna si rinnova e rilancia

È partita la nuova stagione della Fiera di Bologna, dopo un’estate che ha riservato grandi novità. A luglio è stato eletto il nuovo cda di Bologna Fiere, con la presidenza passata a Gianpiero Calzolari, già numero uno della Granarolo. Con lui anche i nuovi consiglieri Giada Grandi (Camera di Commercio), Marco Palmieri (ad di Piquadro, in quota Confindustria Emilia), Gianfranco Ragonesi (Fondazione Carisbo, Assimprese e Confartigianato Emilia-Romagna), Susanna Zucchelli (quota Comune) e Cinzia Barbieri (quest’ultima direttore di Cna), Giancarlo Raggi per i costruttori, l’ex ministro Giulio Santagata (in quota Regione)  e infine Gigliola Schwarz (per la Città metropolitana, nomina che ha scatenato polemiche in quanto moglie del capogruppo del Pd in Comune, Claudio Mazzanti). A settembre, in occasione della presentazione del restyling dell’Europauditorium (storica sala plenaria del Palazzo dei Congressi) sono stati presentati gli ulteriori sviluppi del settore fieristico e congressuale delle Due Torri: l’intervento fa infatti parte di una massiccia operazione di ampliamento del quartiere fieristico.

a cura di Mauro Giordano

A Bologna il cervellone del centro meteo europeo

Il Council dello European Center Medium Weather Forecast (Ecmwf), riunito a Reading, in Inghilterra, ha ratificato l’assegnazione a Bologna del Data Center del centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine: sarà realizzato nell’area dell’ex Manifattura Tabacchi, già al centro del progetto del Tecnopolo.  Sono così stati definiti gli aspetti tecnici del cosiddetto «accordo di sede», col quale vengono chiariti gli aspetti dell’insediamento. I computer saranno trasferiti in via Stalingrado dal 2019 e serviranno per le previsioni meteo che vengono utilizzate sia in ambito civile che militare. Saranno una trentina i ricercatori provenienti da tutto il mondo che si trasferiranno sotto le Due Torri.

Harley Davidson da’ gas: 1,5 miliardi per la Ducati

A breve Harley Davidson e Ducati potrebbero diventare sorelle. Harley Davidson sarebbe infatti intenzionata a rilevare la Casa di Borgo Panigale per 1,5 miliardi di euro. Audi, che l’aveva acquistata nel 2012 per 860 milioni, l’ha messa in vendita nell’ambito della riorganizzazione aziendale voluta dal nuovo ad Matthias Muller. Il termine per le presentazione delle offerte è previsto al 19 luglio. In questo momento Harley Davidson è emersa come la favorita ma non corre certo da sola. La minaccia principale arriva da vari fondi di private equity quali Kkr, Bain Capital e Permira. Da ultimo si è parlato anche di Investindustrial di Andrea Bonomi, ultimo proprietario di Ducati prima della cessione ad Audi. Poi c’è l’interessamento del gruppo indiano Bajaj Auto. Che le intenzioni di Harley Davidson siano serie è confermato dal fatto che la Casa americana si è affidata a Goldman Sachs per tutte le valutazioni economiche dell’operazione. I numeri di Ducati continuano a essere positivi: sette anni consecutivi di crescita con ricavi per 593 milioni di euro nel 2016, un anno da record in fatto di vendite con 55.451 esemplari (+1,2% rispetto al 2015) e sette nuovi modelli previsti per quest’anno.