Aeroporto Marconi record oltre 8 milioni di passeggeri

Si è chiuso con un nuovo record di passeggeri (per il nono anno consecutivo) il 2017 dell’aeroporto Marconi che ha registrato il transito di 8,2 milioni di persone con un incremento del 6,7% sul 2016. A pesare positivamente sui numeri del 2017 i passeggeri su voli internazionali (6.249.972, +8,6%), pari al 76% dei passeggeri complessivi. In aumento, dell’1,2% anche i passeggeri su voli nazionali pari a 1.939.900. Quanto alle mete preferite, svetta Londra, con oltre 590.000 passeggeri, seguita da Parigi, con oltre 390.000 passeggeri e Catania con oltre 360.000 passeggeri. A completare la classifica Francoforte, Barcellona, Madrid, Palermo, Roma Fiumicino, Bucarest e Monaco. I movimenti totali sono stati 71.878, in crescita del 3,1% sul 2016, mentre le merci trasportate sono state pari a 41.861 tonnellate (+11,8%).

Furla acquisice Effeuno e si rafforza nella fornitura

Furla, azienda bolognese di borse e accessori, ha acquisito la piattaforma Effeuno, azienda di Tavarnelle Val di Pesa, nel Fiorentino, che conta oltre 100 dipendenti e garantisce lo sviluppo e la creazione di oltre 2 milioni di pezzi annui tra borse e piccola pelletteria. Furla ritiene che l’acquisizione di Effeuno consentirà di rafforzare sensibilmente la catena di fornitura migliorando al tempo stesso il livello di servizio produttivo. «Siamo orgogliosi – osserva l’amministratore delegato Alberto Camerlengo –. L’acquisizione di Effeuno sigilla una collaborazione consolidata da anni, che ha dato risultati di grandissima qualità sia in termini produttivi che professionali».

Artigianato, la ripresa tiene e si allarga alle costruzioni

Segnali incoraggianti per l’artigianato emiliano-romagnolo nel terzo trimestre 2017, che si è chiuso con una conferma della congiuntura positiva, trainata dal mercato interno, anche se con elementi di incertezza sul fronte estero. Emerge dall’indagine sulla congiuntura dell’artigianato realizzata da Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna. Il fatturato complessivo è aumentato dell’1,7%, nonostante un improvviso declino di quello estero (-1,8%). Tendenza positiva della produzione, che aumenta dell’1,8%, sulla scia di quella più dinamica dell’industria. L’andamento degli ordini ha mostrato un rallentamento (+0,9%), che costituisce un segno di incertezza per il futuro. Continua peraltro l’emorragia delle imprese artigiane attive nell’industria in senso stretto, che a fine settembre erano 28.524, in flessione dell’1,5% rispetto allo stesso periodo del 2016, ovvero 427 imprese in meno. Per quanto riguarda l’artigianato delle costruzioni, dopo la svolta in positivo del trimestre precedente, nel terzo trimestre 2017 si è rafforzata la crescita del volume d’affari, aumentato dell’1,8% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.

Lamborghini, vendite record aspettando il super suv Urus

Il 2017 si è chiuso con un altro record storico di vendite per la Lamborghini. Con 3.815 vetture consegnate in tutto il mondo (+10% rispetto al 2016) la casa automobilistica di Sant’Agata Bolognese continua la sua crescita per il settimo anno consecutivo. «Nel 2017 Lamborghini ha dimostrato ancora una volta di essere in splendida forma – ha spiegato Stefano Domenicali, presidente e ad di Automobili Lamborghini – Un successo ancora più significativo, se si pensa che abbiamo affrontato una doppia sfida senza precedenti: preparare nuovi modelli della nostra gamma di supersportive e raddoppiare al contempo la capacità produttiva del sito di Sant’Agata Bolognese». Il Super Suv Urus sarà sul mercato dall’estate di quest’anno.

L’Emilia-Romagna accelera. Nel 2018 supererà Il Veneto

L’Emilia-Romagna chiude il 2017 con un Pil di 158 miliardi di euro, appena 384 milioni di euro in meno rispetto al Veneto, terzo in classifica nella graduatoria che vede in testa Lombardia e Lazio. Per la nostra regione si tratta di una storica rimonta, avvenuta tra il 2012 e il 2016 grazie a un tasso medio di crescita dello 0,8% (il quadruplo rispetto allo 0,2% del Veneto). E nel 2018 la rincorsa potrebbe chiudersi: «Se il trend dovesse confermarsi, come Pil andremo a superare il Veneto», prevede Guido Caselli, direttore del centro studi di Unioncamere, che ha redatto il rapporto sull’economia regionale. Sarebbe un sorpasso importante su una regione che, per altro, conta mezzo milione di abitanti in più (4,9 contro 4,4). Davanti solo la Lombardia, che però ha più del doppio degli abitanti, e il Lazio. Secondo lo studio la disoccupazione dovrebbe attestarsi al 5,9%. L’export continua a essere il motore dell’economia (più 5,8%), mentre il turismo continua a guadagnare spazio e vale 16,2 miliardi, l’11,8% dell’economia regionale.

Salgono i redditi dei bolognesi ma aumentano le disuguaglianze

È una Bologna a due velocità, dove in alcuni casi le disuguaglianze aumentano e trovano conferma mentre in altri diminuiscono, quella fotografata da uno studio dell’Ufficio statistiche del Comune sui redditi 2015 dei bolognesi dichiarati nel 2016 ai fini Irpef. Complessivamente i redditi dei bolognesi sono aumentati leggermente (0,8%) rispetto al 2014, ma quasi la metà della ricchezza sotto le Due Torri è nelle mani di chi ha più di 60 anni. Il 3,3% dei contribuenti ha dichiarato un importo superiore agli 80.000 e detiene quasi un quinto del totale dei redditi, mentre le donne continuano ad arrancare rispetto agli uomini. Intatte le distinzioni geografiche tra zone benestanti e in difficoltà. Passando a una rapida carrellata di dati, ecco i più significativi: il numero di contribuenti, dopo anni con il segno meno, tra il 2014 e il 2015 è cresciuto (da 293.394 a 293.587). Il reddito totale imponibile ai fini Irpef è passato da 7,266 miliardi a 7,326 miliardi di euro. Il reddito mediano (considereremo questo valore che divide esattamente a metà la distribuzione, limitando l’impatto delle cifre estreme) è stato di 19.557 euro contro i 19.408 dell’anno precedente. Già all’interno di questo calcolo si può notare il risultato più alto per gli uomini (22.028 euro) rispetto alle donne (17.314 euro). Un focus dedicato alle differenze nel periodo 2002-2015 denota però, al netto di un aumento generale del 2,6% dei redditi, due andamenti molto diversi: -1,2% per gli uomini e +7% per le donne.

Numeri in crescita fra le polemiche per Fico un bilancio in chiaroscuro

Oltre 350.000 visitatori ed un fatturato di 6,4 milioni di euro, 20 corsi e tour organizzati ogni giorno, 50 eventi di intrattenimento e approfondimento, 100 pullman turistici. Sono le cifre sull’andamento delle prime cinque settimane di attività di Fico Eataly World, il parco dell’agroalimentare più grande del mondo che ha aperto il 15 novembre 2017. A fine anno, è stato stimato che Fico abbia raggiunto un totale di 500.000 visitatori, ed un giro d’affari di 8,5 milioni di euro. Gli oltre 45 luoghi di ristoro, i corsi, le esperienze e i tour, le giostre multimediali e i 40 laboratori che producono le specialità gastronomiche del Belpaese, hanno operato a pieno regime e, fin dalle prime settimane, è stata molto buona la presenza sia di visitatori provenienti da fuori regione sia di turisti stranieri. Ben 17.000 i visitatori business e professionali, che hanno preso parte a iniziative, forum, congressi e meeting che si sono svolti al centro congressi e nelle aule didattiche. Continuano però a tenere banco le polemiche sulle reali potenzialità del progetto e sulla mancanza di collegamenti rapidi con il parco agroalimentare.

Scatta la nuova legge urbanistica meno costruzioni ma iter più snelli

L’Emilia-Romagna ha una nuova legge urbanistica, che nelle promesse del presidente Stefano Bonaccini rappresenterà «una svolta storica», con l’obiettivo di far diminuire il consumo di suolo, abbattere le attuali previsioni urbanistiche di espansione, sostenere i progetti di rigenerazione e semplificare le procedure dei Comuni. Un provvedimento però discusso e criticato fin dalla sua presentazione e che, nonostante un lungo iter di confronto, ha portato una spaccatura in maggioranza tra Pd e sinistra: la legge è passata con i soli voti favorevoli dei dem e i no di M5S, Lega Nord e soprattutto Sinistra italiana, Gruppo misto-Mdp e l’Altra Emilia-Romagna (quest’ultima fuori dalla maggioranza). Forza Italia si è invece astenuta, assente Fratelli d’Italia. La legge è in vigore dall’1 gennaio e adesso i Comuni (che si doteranno di uffici di piano per adottare le novità) avranno tre anni di tempo per avviare i procedimenti di approvazione e due anni per concluderli: scopo della legge è abbattere del 60% le attuali previsioni urbanistiche e imporre che il consumo di suolo in ogni Comune non superi il 3% del territorio urbanizzato, finora era l’11%. Il provvedimento è stato accolto con soddisfazione dalle associazioni industriali, dal mondo cooperativo e dai primi cittadini delle principali città della regione.

Industria 4.0, sei grandi progetti puntano sull’Emilia-Romagna

Oltre 40 milioni di euro di investimenti e nuovi posti di lavoro. Questo si attende l’Emilia-Romagna dalla chiusura degli accordi con sei imprese che hanno partecipato al secondo bando regionale per l’industria 4.0. Due progetti riguardano Bologna, che dovrebbe ospitare un centro di ricerca su Active Intelligence dell’Ibm e un centro digitale interattivo della californiana Eon Reality. Ibm è intenzionata a investire oltre cinque milioni di euro sotto le Torri nel prossimo biennio con l’obiettivo di combinare nuove e diverse tecnologie nell’ambito dell’intelligenza artificiale in settori come salute e benessere. Un altro centro che aspira a diventare l’hub italiano per lo sviluppo di contenuti e applicazioni legati alla realtà virtuale aumentata è quello proposto da Eon Reality. La società californiana, fondata nel 1999 a Irvine in California, sviluppa piattaforme digitali per le imprese, nei settori dell’istruzione e della formazione. L’obiettivo del nuovo centro, che avrà tra i suoi partner pure l’Università di Bologna, e che aprirà alle Roveri, è accelerare il rapporto uomo-macchina simulando la realtà (ad esempio con occhiali tridimensionali che indicano con precisione un punto sul quale intervenire, utile sia per un operaio che per un chirurgo). Da dicembre fino alla fine del 2020 Eon vuole investire oltre 24 milioni di euro e offrire lavoro a 160 persone. Nel Bolognese, a Castel San Pietro Terme, nel prossimo biennio investirà Aetna Group spa, azienda di Verrucchio (Rimini) che opera nel packaging specializzato con impianti produttivi in Italia, Usa, Brasile e Cina. Lo stabilimento di Castel San Pietro diventerebbe il secondo principale per l’azienda dopo quello nel riminese. Il programma che ha superato il bando si chiama «Techlab 4.0» e vuole sviluppare nuovi progetti per l’automazione distribuita di sistemi produttivi nell’ambito dell’internet of things. A Imola la Sacmi ha colto l’opportunità di Viale Aldo Moro per realizzare un nuovo centro di ricerca, una piattaforma software per la simulazione digitale oltre a un percorso formativo per 20 neo assunti che aprirà la strada ad una Academy 4.0 interna all’azienda. A Faenza la Bucci Automations spa (macchine e utensili) ha in mente di creare un centro ricerche con servizi internet of things per l’automazione industriale. Mentre a Modena la startup Energy Way Srl, che opera nel settore del data management industriale, è pronta ad allargarsi allo studio dei Big Data.

Yoox scommette su Bologna con 211 milioni e 600 assunzioni

Yoox Net-a-Porter (YNAP) continua a investire nella sua sede di Bologna. Ed è pronta a firmare un accordo col ministero dello Sviluppo economico, la Regione Emilia-Romagna e l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti su un maxi-progetto di ampliamento da oltre 211 milioni di euro fino al 2020. Nell’arco di tre anni il colosso della moda online dovrebbe assumere 600 persone (597 in tutto di cui 500 nel capoluogo emiliano). Il ministero darà un finanziamento da 28 milioni di euro, quattro sono invece i milioni già riconosciuti dalla Regione nel marzo scorso come supporto alle attività di ricerca e sviluppo (progetto «Replatforming»). È previsto però che il beneficio decada nel caso Yoox, nei cinque anni successivi alla conclusione del piano di sviluppo, decida di delocalizzare, cessare o ridurre la propria attività «in misura tale da incidere significativamente sui livelli occupazionali dichiarati» nel progetto.